lunedì 26 gennaio 2015

Interferenze







Una ragazzina ha deciso di dipingere un quadro con una casa in tempo per il compleanno della madre.
Nella sua mente il quadro è già finito, ella sa come attuarlo nel più piccolo dettaglio, resta soltanto di metterlo giù sulla carta. Prende la scatola con i colori, il pennello e lo straccio, e piena di entusiasmo e felicità si mette al lavoro. Tutta la sua attenzione ed interesse sono concentrati su ciò che fa, niente può distrarla dal lavoro in corso.

Il quadro è finito in tempo per il compleanno.

Con grandissima abilità ha ritratto la sua idea della casa: è un'opera d'arte perché è tutta sua, ogni pennellata è fatta per amore verso sua madre; ogni finestra, ogni porta ritratta con la convinzione che doveva essere lì.
Quand'anche possa sembrare una baracca, è comunque la più perfetta casa mai realizzata in un quadro; è un successo perché la piccola artista ha messo tutto il suo cuore e la sua anima, tutto il suo essere nel farlo.
Questa è salute; questo è successo e felicità e vero servizio: servendo per amore, in perfetta libertà, ognuno a modo suo.

E così scendiamo in questo mondo, sapendo quale quadro dobbiamo dipingere, avendo già tracciato un piano del nostro passaggio nella vita, e tutto quello che ci resta da fare è di metterlo nella sua forma materiale.
Andiamo avanti pieni di gioia ed interesse, concentrando tutta la nostra attenzione nel perfezionare quel quadro, con grandissima abilità, traducendo i nostri pensieri ed obbiettivi nella vita terrena in qualunque ambiente abbiamo scelto.

Poi, se seguiamo dall'inizio alla fine i nostri veri ideali, i nostri veri desideri con tutta la forza che possediamo, non c'è fallimento: la nostra vita è stata un successo splendido, sano e felice.
La stessa storiella della giovane pittrice illustra come, se lo permettiamo, le difficoltà della vita possano interferire con questo successo, salute e felicità, e ci distolgano dal nostro scopo.

La ragazzina sta dipingendo indaffaratamente e felicemente quando arriva qualcuno e le dice: "Perché non mettere la finestra qui e la porta lì, e poi il sentiero del giardino dovrebbe andare così". Il risultato nella giovane sarà di perdere totale interesse nel lavoro; può darsi che continuerà ma ora sta mettendo giù sulla carta soltanto "idee altrui".

Può scocciarsi, diventare irritata, infelice o impaurita nel rifiutare questi suggerimenti o incominciare a odiare il quadro e forse strapparlo: la reazione dipenderà dal carattere della ragazzina. Il quadro finale potrebbe essere una casa riconoscibile, però sarà imperfetta e un fallimento perché è l'interpretazione dell'idea altrui e non quella della ragazzina.

Non può servire come regalo di compleanno perché può darsi che non sarà completato in tempo e la madre dovrà aspettare tutto un altro anno per il suo regalo.

Questo è malattia: la reazione all'interferenza; questo è fallimento ed infelicità temporanea.

Questo accade quando permettiamo ad altri di interferire con lo scopo della nostra vita e impiantare nella nostra mente dubbio, paura e indifferenza.






Tratto da: E.Bach "Libera te stesso"
Foto: Web 



lunedì 5 gennaio 2015

Il barattolo della felicità


In questi giorni ho visto circolare sul web un' idea che mi è piaciuta molto per iniziare il 2015 con un lavoro utile, simpatico e creativo:  


Il barattolo della felicità.






Di che si tratta? 

Si prepara un barattolo (lo si può personalizzare con decorazioni stampe, scritte), che sarà il nostro compagno di viaggio per tutto l'anno, e lo si riempie, ogni giorno, di bigliettini con pensieri o citazioni positive.

Lo scopo?

Riuscire a ritagliarci, ogni singolo giorno, un pò di spazio per noi.
Prendere consapevolezza di che cosa possiamo, anche in giornate particolarmente dure, essere felici e per cosa possiamo mostrare gratitudine.


Cosa scrivere sui bigliettini? 

Il pensiero felice della giornata, un dono ricevuto, una riflessione sulla natura, la gioia di un obiettivo raggiunto ecc...il tutto accompagnato dalla data.


E' un lavoro che potrà esserci molto utile, non solo durante i 365 giorni, ma anche a fine anno, quando, rileggendo i nostri bigliettini, potremo riflettere, porci nuovi obiettivi, capire qualcosa in più su di noi, su come viviamo, come guardiamo il mondo e avanzare verso quello che desideriamo realizzare, oppure rafforzare quello che ci è piaciuto e continuare su quella strada.






La gratitudine è certamente uno dei più preziosi processi alchemici.
Se prende possesso di te, allora ogni tipo di nevrosi, psicosi, o qualsiasi altra psicopatologia, svanisce in modo del tutto naturale…
Per me, questa è l’unica preghiera.
Tutte le altre preghiere sono costruite dall’uomo. Questa è la sola preghiera che si manifesta in te come il profumo dai fiori: una preghiera non detta, non espressa in parole, ma vissuta. È espressa in ogni tua azione, in ogni tuo gesto.
(Osho)